Area Educativa

“5 cose che i figli non dimenticano mai dei loro genitori”

Articolo tratto dal sito www.lamenteemeravigliosa.it del  Marzo 2017.

Tutti i genitori voglio avere figli meravigliosi, vogliono che da bambini siano gentili e che da adulti siano persone responsabili ed utili per la società. Nonostante ciò, spesso si impegnano molto di più nel pianificare quel domani, piuttosto che seminare le giuste basi nel presente in cui si trovano. Alcuni genitori pensano che, quando i loro figli sono piccoli, devono solo ubbidire e che crescere un figlio si limiti a ciò.

Il risultato di questo atteggiamento è la presenza, sempre maggiore, di bambini trasgressivi e di adulti infelici. Quando si cresce un figlio, ma non si hanno criteri consistenti, logici e stabili, aumentano le probabilità che questi mostri comportamenti ribelli e/o ermetici. Forse saranno capricciosi, forse saranno autoritari, ma, in tutti i casi, saranno bambini instabili. Non riescono a stabilire un legame affettivo ed intimo con i propri genitori, bensì vivono una guerra sorda o aperta con loro.

“Il problema dell’imparare ad essere genitori è che i maestri sono i figli”.

-Robert Braul-

Una delle fasi più importanti della nostra vita è l’infanzia. È durante questo periodo che si costruiscono le basi di una mente sana e di un cuore leggero. In questo modo, alcuni comportamenti dei genitori lasciano un’impronta indelebile: a volte positiva, a volte negativa, ma sempre e comunque profonda. Vediamo quali sono 5 di quei comportamenti che i figli dimenticano raramente.

 

“I figli non dimenticano mai le percosse”

Nessuna relazione è perfetta, tanto meno una relazione intensa come quella tra genitori e figli. Ci saranno sempre momenti di contraddizione o di conflitto e ciò è del tutto normale. A cambiare le cose, però, è il modo in cui si affrontano quelle difficoltà e, purtroppo, molti genitori considerano, commettendo un errore, che le percosse siano uno strumento utile ad educare i loro figli.

Forse con la violenza fisica è possibile intimidire un figlio per spingerlo a fare esattamente ciò che vuole il genitore. Tuttavia, quelle stesse percosse si trasformeranno nel seme della sua mancanza di autostima e in una fonte di rancore.

La violenza mette i bambini in una situazione molto complessa: amore e odio al tempo stesso. Inoltre, fa conoscere loro la paura. Il cuore di un bambino è molto sensibile e se viene ferito in modo costante, con il tempo diventerà una persona insensibile.

 

“I figli non dimenticano mai il modo in cui un genitore tratta l’altro genitore”

La relazione che vi è tra i genitori è la base dalla quale parte il bambino per forgiare il suo atteggiamento nei confronti delle relazioni di coppia. È molto probabile che, consapevolmente o meno, da adulto ripeta con il proprio partner ciò che, da piccolo, ha visto a casa con i suoi genitori. È anche probabile che prima tratti allo stesso modo le persone alle quali vuole bene.

Ricordate che i conflitti tra i genitori sono fonte di ansia per un bambino. Una delle possibili conseguenze sarà il fatto che si caccerà nei guai solo per attirare l’attenzione dei suoi genitori, che non si curano abbastanza di lui perché sono troppo concentrati sul conflitto che esiste tra di loro. Inoltre, sarà in grado o meno di godersi le relazioni affettive a seconda dei comportamenti che ha imparato.

 

“I figli non dimenticano mai i momenti in cui si sono sentiti protetti”

Le paure dei bambini sono più grandi e più insidiose di quelle degli adulti. I piccoli di casa non sono in grado di distinguere bene la linea che separa la realtà dall’immaginazione. I genitori sono le persone di cui si fidano di più se hanno bisogno di quella sensazione di sicurezza che li aiuta ad imparare e ad esplorare ciò che non conoscono. In questo modo, se sono i genitori a scatenare in loro quella paura, si sentiranno del tutto privi di protezione.

I genitori devono ascoltare molto attentamente queste loro paure, senza criticarle né minimizzarle. Bisogna far capire loro che non si trovano davvero in pericolo. Ciò aumenterà il sentimento di sicurezza dei figli e renderà molto più forte il vincolo d’amore e di rispetto con i loro genitori.

 

“I figli non dimenticano mai la mancanza di attenzione”

Per un bambino, l’amore che provano per lui i suoi genitori è profondamente relazionato all’attenzione che ricevono da loro. Per i figli, per esempio, lavorare più del dovuto per riuscire a pagare loro una scuola costosa non è un modo di esprimere amore. I bambini non penseranno di essere amati dai propri genitori se non condividono con loro il tempo necessario a conoscerli e a sapere che cosa succede nel loro mondo.

Un figlio non dimentica mai che il padre o la madre gli hanno regalato una camicia verde, quando lui aveva ripetuto fino allo sfinimento di volerne una rossa o che hanno fatto una promessa che non hanno mai mantenuto. I figli vivono tutto ciò come una specie di abbandono, come un messaggio che dice: “non sei abbastanza importante”. E ciò lascerà un’impronta di dolore nel loro cuore.

 

“I figli non dimenticano mai il valore che i genitori danno alla famiglia”

I figli non dimenticheranno mai se suo padre o sua madre sono stati in grado di dare la priorità alla loro famiglia in varie circostanze. I bambini hanno bisogno, e a loro piacciono, i festeggiamenti, non importa se con molti o pochi regali. Per loro è anche molto importante che i genitori prendano sul serio il Natale.

Se i genitori danno la priorità assoluta alla famiglia, i figli impareranno il valore della lealtà e dell’affetto. Da adulti, saranno anche in grado di mettere da parte qualsiasi impegno pur di andare a trovare i propri genitori quando ne hanno bisogno. Saranno più soddisfatti ed avranno una maggiore capacità di dare e ricevere affetto.

Tutte queste impronte che restano impresse durante l’infanzia ci accompagnano per il resto della nostra vita. Molto spesso rappresentano la differenza tra una vita sana a livello mentale ed una vita dominata dai conflitti. Un’infanzia piena di amore e di affetto è il regalo migliore che un essere umano può fare ad un altro.

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